Ciclocross, un 16enne autistico “deve correre da solo”: e allora i compagni non gareggiano

“Se lui non può correre con noi, allora ce ne andiamo”. Quello che poteva suonare anche un proposito buttato lì, è diventato un’azione concreta, da parte dei compagni di squadra di Andrea, 16enne della Flower Bike. Andrea e tutti i suoi “colleghi” domenica erano a Serravalle Sesia (Vercelli) per partecipare a una gara di ciclocross. Lui, Andrea, è autistico ed è munito della tessera speciale “Intellettual disability”, che permette, a seguito di un accordo tra la Federazione italiana Sport paralimpici e la Fci, di partecipare alle gare, anche se le modalità di questa possibilità non sono del tutto chiaro.

Alla gara di Serravalle i giudici hanno proposto ad Andrea e alla sua squadra di partire prima rispetto al “gruppo”, ma gli altri ragazzi in maglia Flower Bike si sono schierati contro la decisione. “O parte con noi, o noi non partiamo”, il succo della protesta della formazione, che di fronte all’irremovibilità dei giudici, ha lasciato il campo-gara per andare a “festeggiare insieme. Per noi questa è una vittoria – il racconto da casa Flower Bike – perché avere il coraggio di ‘metterci la faccia’ a 13-17 anni va considerata come una vittoria morale, un successo nella propria esperienza di vita.
Come società e  come educatori non possiamo che essere soddisfatti del lavoro fatto finora e orgogliosi di questi ragazzi. Ci muoveremo nelle sedi opportune per far correre Andrea, ma è bene che anche chi ci segue lo sappia, perché ora siamo stufi di combattere in silenzio e con discrezione; lo facciamo da ormai troppo tempo… E non è servito”.

Nell’occasione, anche le altre squadre presenti hanno fatto sentire la loro voce: “Non erano d’accordo sul fatto di farlo partire da solo – il commento esternato via Facebook dalla squadra piemontese –  Conoscono Andrea da tre anni e chiedono di farlo partire come sempre, insieme agli altri, perché lui sa correre esattamente come i suoi coetanei”. Non c’è stato però verso di convincere i giudici di gara, irremovibili sulla loro decisione. “Andrea è in grado di gareggiare da solo e non capisce perché non può farlo – ha dichiarato il direttore sportivo della Flower Bike Andrea Peterlin a Repubblica – Questo a causa di un regolamento esisnte non chiaro. E il problema è a livello nazionale e quindi si riproporrà già nella gara di domenica: se questa volta non lo faranno partire con gli altri, Andrea però resterà a casa. È stufo di essere trattato così”.

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